sabato 28 gennaio 2017

Skjult (Hidden): un Twin Peaks dalla Norvegia



Skjult (eng: Hidden cioè nascosto) è un horror psicologico del 2009 a firma di Pal Oie, parte di un concorso noto come After Dark Horrorfest 4 tenutosi nel 2010. 

Tanto basta per i preamboli: ecco subito il link  per gentile omaggio del solito Bowling Ball Fansub e a seguire la ragione per cui lo liquidi cosi' in fretta. 

Perchè questo post, a differenza di tutti gli altri, parlerà della trama e del principale dubbio che il film suscita su cui si innesca tutto il mistero che lo rende assolutamente amabile e molto, ma molto simile, sia a Silent Hill - per la dimensione nebbiosa, la locazione e l'atmosfera generale - sia, soprattutto, a Twin Peaks per la spasmodica attenzione ai particolari e la tremenda capacità di farli sembrare irrilevanti e poco notabili al di là della loro vera importanza. Prima un piccolissimo riassunto della trama, giusto il necessario per poter capire il resto del post con l'avvertenza che questo post richiede comunque la visione del film per poter essere apprezzato. 


La Trama

Antefatto. 19 anni prima dei fatti presenti, un bambino di nome Peter si sta recando con i suoi genitori a visitare alcuni ameni luoghi naturali norvegesi tra i quali una cascata. Di notte, l'auto dei genitori viene fermata per consentire al piccolo di espletare i suoi bisogni lungo il ciglio della strada immersa nelle foreste: purtroppo passa in quel momento un camion che colpisce in pieno l'auto che prende fuoco. Nello stesso momento, il piccolo Kai Koss sta fuggendo dalla casa dove la madre pazza lo rinchiude in una stanza scura nella cantina oltre a somministrargli sapienti cure quale il gettarlo nella vasca dell'acqua calda per punirlo di aver bagnato il letto procurandogli cosi severe ustioni. Entrambi i bambini spariscono. 19 anni dopo Kai Koss, dopo essere passato per orfanotrofi e famiglie in affidamento, torna nel villaggio per ereditare la casa dalla madre morta. Parte una spirale di violenza e il quesito che attanaglia la poliziotta Rose e tutti gli abitanti del villaggio è chi vi sia dietro e come lo si possa fermare. E i sospettati sono 2

- Peter, creduto da tutti morto gettandosi nella cascata la notte dell'incidente; non creduto morto però da Kai Koss che ritiene piuttosto che la madre pazza l'abbia rapito per farne il suo giocattolo dopo che lui era scappato;

- Kai Koss, di cui Peter rappresenterebbe solo un'alter ego di cui non è nemmeno consapevole il che fa molto Dr. Jackill e Mr Hide. 

Ed ecco il contenuto di questo post: prove per l'una o per l'altra tesi basate sulle decine di indicazioni che il film fornisce. L'assassino è...

...Peter 

Che Peter ci sia ok. Lo si vede sia nel preambolo, sia in numerosi flashback della mente di Kai; in più nell'hotel esiste un guestbook dove il Peter bambino prima dell'incidente aveva scritto "oggi abbiamo visto la cascata: è grande" e, se non bastasse, ritagli di giornali riportano la notizia del bambino scomparso. Che sia però sopravvissuto e abbia sostituito Kai nella sua famiglia originaria divenendo un pazzoide causa trattamenti della folle madre non è certo ma può essere sostenuto. Listone in arrivo. 

- ad inizio film, quando Kai si reca per la prima volta nella casa per fare un sopralluogo e raggiunge la cantina, una mano dal buio afferra la sua. E' la mano di qualcun altro ma potrebbe essere semplicemente l'immaginazione di Kai per il motivo che dirai poi.

- quando Kai si reca all'albergo conosce una misteriosa proprietaria. Costei dice che "tua madre aveva un bel appetito, praticamente mangiava per due". Il secondo sarebbe proprio Peter.

- Quando Rose, la poliziotta, mostra le prove della morte di Peter, fa notare che una scarpa era stata trovata vicino alla cascata e la seconda un anno dopo da un pescatore in riva al fiume. Tuttavia Kai nota che i due lacci sono differenti e che uno dei due sembra fatto da chi non indossava la scarpa, concludendo che l'avrebbe fatto sua madre per nascondere agli occhi del mondo il fatto di aver rapito Peter e averne fatto suo figlio. In più Rose ammette che il corpo di Peter non era mai stato trovato.

- una delle prime cose che Kai trova in casa è una palla; che è la stessa che appare nella mano di Peter nella foto nell'hotel che lo ritrae assieme alla famiglia.

- Kai vede un uomo con felpa rossa con cappuccio nei boschi. Questo uomo si gira di spalle ad avanza mentre Kai è fermo. Sembra una persona diversa: ma su questo tornerai. Lo ritrova poi la mattina dopo l'ultimo omicidio fino alle scena finale in cui lo getta nella cascata. 


...o Kai

Numerosissime sono le prove che possono portare a credere che Peter in realtà non esista se non nella mente di Kai e che l'omicida non sia altro che una seconda personalità di Kai le cui azioni il "lui cosciente" non ricorda. Altro listone. 

- ritornando al primo punto del listone precedente, Kai riceve una ferita dalla mano che spunta dal buio. Successivamente però, mentre si fa la doccia, toglie il cerotto dalla mano e non si vede alcun segno di ferita. Questo nonostante del sangue cada. La ferita non sembra in altre parole esistere.

- Quando arriva il padre della povera Anne, un cane poliziotto punta Kai. Gli chiedono di svuotare le tasche e si scopre che ha un fiocco appartenuto alla ragazza. Si giustifica dicendo che l'ha trovato in casa ma non si capisce per quale motivo quel particolare oggetto abbia attirato la sua attenzione cosi tanto che se lo sia preso e tenuto con sè. 

- Passando all'ultimo punto della lista di cui a punto precedente, prima che il supposto Peter si giri di spalle e si muova con Kai fermo, lo stesso si era mosso in sincrono con Kai quasi fosse lui stesso davanti ad uno specchio. 

- Nella scena in cui ci rimette la vita un poliziotto, finendo con un bel paletto nell'occhio, tale poliziotto si era prima recato presso la casa trovando l'auto di Kai parcheggiata e chiusa ma non trovandone il proprietario. Quando Kai esce dalla casa, trova il poliziotto dentro la sua auto. O Peter aveva una copia delle chiavi della macchina di Kai per aprirla e gettare il poliziotto morente al suo interno, oppure la scena si spiega solo ammettendo l'ipotesi che Peter=Kai.

- la stanza 212. Sempre la misteriosa donna dell'hotel dirà a Kai che lui ha preso la stessa stanza di Peter. Quando Kai chiederà se potesse mettere nel conto della sua camera le bevande che si stava scolando, lei risponde "No. La 212 no esiste nel nostro sistema. Diciamo che offre la casa". E verso la fine si scopre una targa in metallo con il numero 212 nella cantina in cui la madre di Kai segregava il figlio/i figli. 

- Scena finale. Sebbene Peter e Kai si vedano come due persone separate assieme, quando Kai getta Peter dalla cascata la telecamera gira subito verso la stessa e non si vede alcuna persona cadere o alcun corpo con felpa rossa trascinato dalle acque. 

- Kai in manette all'interno dell'auto della polizia con la telecamera che lo punta. Si vede improvvisamente lui seduto a specchio con felpa rossa anche se non la vestiva. 


Interpretazione dei finali e altre cose rilevanti 

Il personaggio più misterioso, nonostante tutto, rimane la donna dell'hotel che definitivamente ne sa molto di quello che sta realmente accadendo. 

Intanto non si capisce assolutamente con chi stia parlando al telefono quando Kai arriva a chiedere se c'è una stanza libera nè si capiscono le sue parole "E' qui, davanti a me. Si fermerà qui". Con qualcuno degli abitanti del villaggio invisi a Kai? Con la polizia? Con lo stesso Peter se realmente esistente?

Poi informa Kai della presenza di una scorciatoia tra la casa e l'albergo. Gli rivela anche che "il grido è nel bosco" beccandosi pure da Kai un "mi sei sempre piaciuta". Quando gli sarebbe piaciuta visto che Kai è assente da 19 anni dal villaggio? Quando erano bimbi? 

Infine, quando Kai viene chiuso nella cantina da Rose, ormai convinta di avere a che fare con un pazzo, egli trova un cacciavite che gli serve per scavarsi la via di fuga con la foto della donna. O l'ha lasciato proprio la donna che immaginava sarebbe servito; o l'ha stivata Peter, evidentemente legato ad essa. 

Per il capitolo "altre cose rilevanti" va notato come questo film viva di lunghissimi periodi di silenzio rotti solo da rumori angoscianti che decisamente contribuiscono a creare un'atmosfera di tensione palpabile; come vi siano screamer improvvisi che risaltano ancor più proprio di conseguenza; come vi siano poche ma buone scene horror/gore. E su tutto domina l'ambiente naturale con i suoi maestosi boschi in cui si staglia una cascata: davvero il parallelo con Twin Peaks, anche per questo motivo, riesce facile. 


In conclusione: un film che va visto più volte e che ad ogni successiva visione permette di cogliere particolari nuovi. E, ovviamente, complimenti all'autore.

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